
- L’attività che voglio svolgere è davvero innovativa?
- I vantaggi propri della startup innovativa sono utili per la mia attività?
- Possiedi già un MVP? hai in qualche modo sviluppato il prodotto/servizio?
- Hai esperienze personali o familiari di impresa?
- Hai un patrimonio personale? sei disposto a investire i tuoi risparmi nella tua impresa?
“Voglio aprire una startup”.
Questa affermazione è abbastanza comune nella mia routine lavorativa, occupandomi in maniera specialistica di startup innovative. Spesso il concetto di startup viene inteso in senso lato. Troppo lato.
Non è raro quindi ricevere richieste per la creazione della “Sagra della porchetta innovativa”, piuttosto che “lo sviluppo di siti web innovativi (????)”, e non vado oltre per evitare di andare contro quello che è il codice deontologico della mia professione, che mi lega al segreto professionale. Anche se in realtà nei due casi sopra citati si tratta solo di un codice morale personale, perché sicuramente non saranno diventati miei clienti dopo aver posto queste domande, e quindi viene a cadere il segreto professionale. Ma c’è sempre la possibilità che mi venga proposta l’idea del secolo e di firmare una NDA, basato sul nulla. Ma questa è un’altra storia.
Purtroppo in Italia esiste questa tendenza latente ad aggirare o a forzare il sistema, che temo faccia parte del nostro DNA. Spesso è troppo forte l’esigenza di “fregare il prossimo”, che in questo caso sarebbe lo Stato, che poi siamo sempre noi.
La premessa è doverosa per introdurre l’argomento di questo breve articolo, ovvero le 5 fondamentali domande che chiunque dovrebbe porsi prima di costituire una startup innovativa. E con costituzione naturalmente intendo l’atto giuridico vero e proprio ovvero la costituzione di una società di capitali con tutti gli annessi e connessi.
Vediamo allora quali sono le domande che sarebbe meglio porsi prima di costituire una startup innovativa, e non necessariamente in questo ordine. Preciso che quando parlo di “costituire una startup innovativa”, intendo naturalmente la costituzione vera e propria di una società di capitali da iscrivere al Registro speciale startup innovative,

1) L’attività che voglio svolgere è davvero innovativa?
Sembra una domanda abbastanza stupida. Ma è abbastanza comune sovrastimare “l’innovatività” di un progetto”.
C’è da dire tuttavia che è difficile stabilire se un progetto è innovativo o meno, perché non esistono di fatto dei parametri oggettivi di riferimento. Anche se la norma relativa alle startup innovative è abbastanza chiara, ed utilizza il termine “innovativo ad alto valore tecnologico”, per cui in ogni caso è bene avere un livello standard di partenza elevato. Il che significa naturalmente che se avete una web agency, non potreste essere una startup innovativa a meno di sviluppare autonomamente un nuovo linguaggio di programmazione software
2) I vantaggi propri della startup innovativa sono utili per la mia attività?
Soprattutto negli ultimi due anni mi è spesso accaduto di ricevere richieste per iscrizioni di potenziali startup innovative. Generalmente una delle domande che pongo è questa: “conosci quali sono i vantaggi dell’essere startup innovativa?”
Spesso la risposta è incerta o negativa, e si tratta più di “moda” che necessità effettiva.
Accade anche che mi chiedano se “conviene essere una startup innovativa”.
Ritengo che le due questioni siano collegate, ovvero i vantaggi dell’essere startup innovativa, e la convenienza nell’esserlo.
Nello specifico, come rispondo sempre, più che convenire non vedo delle controindicazioni particolari nell’esserlo, ma solo vantaggi. E con riferimento ai vantaggi, se non pianifico di aprirmi agli investimenti di terzi (e sono un’attività più tradizionale, magari) o voglio avere la possibilità di avere finanziamenti coperti dal MCC in maniera prioritaria e rapida, diciamo che non esiste un vero e proprio grande vantaggio nell’essere startup innovativa, posto che ritengo non possa mai essere uno svantaggio

3) Possiedi già un MVP? hai in qualche modo sviluppato il prodotto/servizio?
Ricevo spesso dei contatti da potenziali clienti che hanno ideato “l’app che risolve tutti i problemi dell’universo” – “il nuovo Facebook/Amazon/Google”.
Ideato, quindi.
Non è raro che mi venga chiesto di costituire una società solo basate su una idea, o un sogno, senza avere ancora nulla in mano. Nessun prodotto, nessun servizio, nessun processo.
Ecco, è sicuramente sempre opportuno avere con se qualcosa in più di una idea, e ritengo siasempre meglio avere un vero e proprio minimum viable product, un prodotto o servizio base, o addirittura trovarsi già in una fase successiva di sviluppo prima di costituire una società, a meno che sia strettamente necessario
4) Hai esperienze personali o familiari di impresa?
Aspetto molto importante, a mio avviso, è dato dall’esperienza personale o anche familiare in ambito di impresa. Spesso si tende a sottovalutare la complessità di creare e gestire una impresa in Italia, patria della burocrazia e del nonsense giuridico e fiscale per eccellenza.
Una esperienza personale o familiare in quest’ambito è sicuramente molto importante anche per prendere le decisioni propedeutiche alla costituzione, e verificare se è effettivamente il caso di “lanciarsi nell’impresa” (scusando il gioco di parole).
Naturalmente, avere esperienza personale o familiare in ambito di impresa non è assolutamente una condizione fondamentale per avviare una impresa e nello specifico una startup innovativa. Ma la mancanza di esperienza rende molto importante a mio avviso fermarsi a riflettere in maniera approfondita, e magari leggere qualche testo di natura più pratica per comprendere appieno l’effort ed i rischi connessi all’avvio di una impresa in Italia

5) Hai un patrimonio personale? sei disposto a investire i tuoi risparmi nella tua impresa?
Una delle domande più comuni all’avvio di una impresa, e di una startup innovativa, è: “ci sono dei finanziamenti a fondo perduto?”
Una domanda di questo tipo mi fa già capire molte cose rispetto alla persona che mi trovo davanti. Può anche essere una domanda lecita, se collegata ad altre forme di finanziamento della propria startup, in primis il patrimonio personale. Il che non significa che in assenza di patrimonio personale non posso avviare una startup innovativa o una impresa, tutt’altro.
Significa che avere una startup innovativa significa mettere in conto delle spese minime (più elevate della media europea, in Italia) che possibilmente non riuscirò a recuperare.
Significa anche credere nel proprio progetto, perché se tu stesso non investi nella tua startup innovativa, perché dovrebbe farlo un soggetto esterno? E non parlo solo di investimento in termini di lavoro.
In conclusione, valutate sempre bene i pro ed i contro prima di avviare una startup innovativa, potrebbe risparmiarvi un notevole dispendio di risorse ed energie dopo.