Nel momento in cui si avvia un nuova attività, come una start up, oppure si investe in campagne pubblicitarie di digital marketing, ad esempio, è importante avere a disposizione degli strumenti che permettano di calcolare le performance e di valutare, in maniera quantitativa e misurabile, l’efficacia degli investimenti effettuati. Bisogna chiedersi, quindi, se ne è valsa la pena di attuare alcune azioni e a quali risultati si è arrivati.
In questa situazione, è bene avere indicatori e dati chiari e misurabili, così da poter essere comparati in modo facile e rapido.
Tuttavia, questa valutazione, come si potrebbe erroneamente pensare, non è tipica solo dell’ambito finanziario, ma anzi viene utilizzata in diversi settori tanto che, anche nel comparto del marketing si sente spesso parlare di ROI e ROE.
Questi due acronimi, che derivano dall’inglese, non sono altro che due utili parametri di riferimento che, nonostante nascano come metriche utilizzate nel mondo della borsa, possono rilevarsi davvero utili per ogni business e per valutare ogni attività di comunicazione e marketing.
Ecco perché è importante, capire che cosa sono e quali sono le differenze tra i due principali indici ROI e ROSE. Ovviamente, per arrivare a un’analisi più approfondita e completa, è importante anche considerare altre tipologie di metriche.
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ROI è l’acronimo che sta per Return On Investment, un’espressione che si può tradurre in italiano con ritorno dell’investimento. Si tratta, quindi, di un valore che è quantificabile e che deve essere calcolato in modo preciso per sapere a quanto ammonterà, in pratica, il ritorno, ovvero i guadagni ottenuti sull’investimento iniziale.
Nell’ambito del digital marketing, quantificare il ROI è reso più grazie ad alcune funzionalità offerte da tools di strumenti che sono direttamente integrati in piattaforme come Google e Facebook, e che, ad esempio, sono in grado di fornire un’idea precisa dell’andamento della campagna pubblicitaria, analizzando il costo e il guadagno. In merito a questo è possibile seguire dei corsi digitali che permettano di approfondire l’argomento, così da avere le idee più chiare in merito.
Analizzare queste informazioni è importante non solo per valutare l’efficacia dell’investimento, ma anche per sapere se le attività di pubblicità e di comunicazione online e sui social network, o altre strategie implementate su altri canali, sono effettivamente efficienti.
In conclusione, quindi, si può dire che il ROI misura la redditività di un investimento o comunque l’efficacia di una decisione aziendale. Si tratta senza dubbio di una metrica utile, in pratica, per valutare se è stata fatta una buona scelta o meno.
Calcolare il ROI è semplice: infatti, bisogna moltiplicare l’investimento iniziale per 100 e la quantità in percentuale che si ottiene dal calcolo va a indicare appunto il Return of Investment.
Invece, l’acronimo ROE, che significa Return on Equity, è un indicatore altrettanto importante che permette di fare una valutazione globale della redditività di un’azienda. Il ROE è il risultato del rapporto tra il reddito netto e il valore del capitale impiegato durante l’esercizio dell’attività, calcolato facendo una media.
In pratica, con questa metrica, si può calcolare a quanto ammonta il tasso di remunerazione del capitale di rischio, vale a dire, quindi, la redditività del capitale apportato dai soci.
Calcolare il ROE è un’operazione semplice: infatti, basta dividere l’utile netto risultante con il valore del capitale netto. Il risultato è facilmente interpretabile. Quando il valore del ROE è maggiore, vuol dire che l’azienda ha un andamento positivo e sta aumentato il suo capitale, un ROE pari a zero, invece, indica una condizione di stallo, in cui l’azienda non accumula né guadagni né perdite, mentre un valore minore del ROE vuol dire che si sta per erodere il capitale investito. In questo caso, è d’obbligo rivedere alcune dinamiche aziendali.
Il ROE, quindi, può essere considerato come una metrica per valutare l’indice di sostenibilità degli investimenti aziendali. Vale a dire che fornisce all’imprenditore digitale e non solo anche un modo per comprendere se gli aspetti gestionali sono gestiti in maniera efficiente.
Quando si tratta di valutare un investimento, di norma sono due i parametri che vengono utilizzati per misurare il successo: il rendimento del capitale investito (ROI) e il rendimento del capitale proprio (ROE). ROI e ROE, quindi, sono entrambi importanti, ma misurano cose diverse.
Il ROI misura il rendimento percentuale di un investimento, mentre il ROE misura il rendimento percentuale del capitale investito.Vale a dire che con il ROI si può ottenere un’idea della “redditività” di un investimento, mentre con il ROE è possibile misurarne l’ “efficienza”.
Sia il ROI che il ROE sono parametri molto utilizzati, ma spesso vengono integrati ad altri indici perché nessuna metrica può fornire un quadro completo del successo di un investimento. Infatti, se questo è l’obiettivo, guardare al ROI e al l ROE permette di avere una visione d’insieme sull’investimento, indipendentemente dalla sua tipologia.
Gli indici di redditività, come il ROI e il ROE, che appartengono alla categoria degli indici di bilancio, vanno a misurare la capacità di un’impresa di riuscire generare valore e produrre reddito. Si tratta, in pratica, d’indicatori sintetici utili anche quando bisogna confrontare l’andamento di due competitor.
Ovviamente, basare le proprie valutazioni su un solo indice non è una scelta sensata perché non si è capaci di rappresentare la situazione in modo completo. È dunque importante che l’analisi di redditività avvenga in relazione agli altri indici di bilancio, come quelli finanziari e patrimoniali.
Non è indispensabile valutare un gran numero d’indici, ma è meglio scegliere quelli giusti e più significativi per la tipologia di valutazione che si intende fare.
Inoltre, è importante anche valutare le variazioni degli indici come ROI e ROE, attraverso il calcolo e considerare il loro valore su un medio o lungo periodo. In questo modo, infatti, è possibile conoscere l’evoluzione e le variazioni da un periodo all’altro.
Solitamente, quando si avvia un’attività o è necessario impostare un budget iniziale è importante affidarsi a delle metriche ben precise, soprattutto nell’ambito del marketing digitale.
In quest’ambito, si è avvantaggiati dalla possibilità di utilizzare strumenti facili e intuitivi, solitamente già integrati in varie suite di tools come quelli per Google o i Social Media, che permettono di valutare la conversione di eventuali campagne e azioni di marketing in vendite. Allo stesso modo, è molto facile individuare gli errori e avere ben chiaro quali sono le azioni correttive da implementare.
Sebbene ROI e ROE siano delle metriche molto utili e che permettono di misurare l’efficienza e l’efficacia degli investimenti o delle azioni di marketing, non possono essere i soli parametri da tenere in considerazione. Ad esempio, per molte aziende, il ROS, acronimo che sta per Return On Sales, è considerato tra gli indici di redditività più importanti perché permette di capire quali sono gli introiti che provengono direttamente dalle vendite.
Ci sono poi altri indici, come il ROD, Return On Debt, che in modo differente dalle altre metriche non calcola in modo diretto la redditività, ma va a misurare il rapporto tra oneri finanziari e i finanziamenti di terzi.
In generale, al di là della tipologia id metriche utilizzate, gli indici di redditività come ROI e ROE permettono di fornire una valutazione circa l’evoluzione della propria azienda nel tempo e sono parametri utili per effettuare valutazioni comparative, anche tra aziende concorrenti nello stesso settore.
Quest’attività di confronto, detta di benchmarking è un processo che viene svolto solitamente con cadenza almeno annuale, soprattutto dalle grandi imprese, ma non solo che possono così orientare la loro strategia.
É importante che ogni azienda riesca a monitorare indici come ROI e ROE considerando quelli che sono i propri bisogni. In questo modo, infatti, monitorando questi valori nel tempo, si potranno avere dei riferimenti precisi.
Nel caso in cui l’analisi di queste metriche evidenzi degli scostamenti importanti, allora sarà necessario capire quelli sono le motivazioni e le attività che hanno portato a questo risultato.