Human Skills

Metodo lean startup: cos’è e come attuarlo

by Arturo Giampieri|05 Dicembre 22

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Metodo lean startup: cos’è e come attuarlo

by Arturo Giampieri05 Dicembre 22

Il lean startup è un metodo nato dalla mente visionaria di Eric Ries nel 2008 con l’obiettivo di apportare dei cambiamenti nei processi produttivi in maniera ottimale ed efficiente, ovvero nel miglior modo e riducendo al minimo possibile gli sprechi. 

Ries elaborò il suo metodo nel volume “The Lean Startup” e l’assunto chiave di questo approccio prevede l’eliminazione di qualunque cosa che possa essere ritenuta superflua per l’utente finale. Ovviamente, sarebbe riduttivo definire il lean start up in questo modo e, infatti, questa metodologia è molto di più e può essere utile sapere come attuarla per portare al successo la propria idea di business. 

Tra i primi ad adottare il lean start up come metodo per l’innovazione, furono proprio alcune aziende dalla Silicon Valley già nel 2011. Attualmente, tutte le iniziative innovative, sia che si tratti di grandi imprese consolidate, sia di start up, appunto, possono adottare questo metodo di management. 

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Perché le startup dovrebbero adottare questo metodo

Ci sono vari motivi per cui le imprese dovrebbero adottare la metodologia lean che consente di apportare cambiamenti, snellire i processi, rispondere in maniera efficiente alle richieste del mercato e innovare in maniera costante, ma sicuramente il lean startup è un metodo adatto a questo tipo di aziende a elevato carattere innovativo e che si trovano a operare in un ambiente caratterizzato dall’incertezza.

Lo stesso Ries, infatti, dichiarò che dopo aver trascorso molti anni della sua vita a fare l’imprenditore, capì che alla base del successo o meno di un progetto non c’è una buona dose di fortuna, ma soprattutto la capacità di saper gestire i processi in maniera ottimale secondo le proprie esigenze.

Si tratta, quest’ultima, di una capacità che può essere appresa e insegnata: questo è il motivo per cui molti manager, imprenditori o aspiranti tali, desiderano seguire dei corsi di innovation design che aiutano a gestire il cambiamento e a supportare i processi innovativi.

Soprattutto per le start up, quindi, capire cos’è il lean startup e come inserirlo nella propria routine gestionale, vuol dire anche riuscire a fronteggiare le sfide adottando una metodologia che differisce dai classici modelli di management e che è adatta proprio per le imprese innovative. 

Soprattutto le start up, infatti, non possono sostenere le innovazioni se non trovano riscontro nel mercato e, come si legge nelle pagine di “The Lean Startup”, considerata la bibbia del metodo lean startup, vuol dire che stanno sprecando tempo e risorse. In pratica, rispetto ai modelli lean applicati dalla Toyota, in questo caso non si tratta di contenere i costi della produzione, ma bensì di realizzare prodotti innovativi, solo se questi possono avere valore per l’utente finale.  

La produzione leggera, termine italiano con il quale viene chiamato il metodo lean, secondo Ries è particolarmente adatta a risolvere le problematiche tipiche delle start up. Oltre a ridurre gli sprechi e a proporre innovazione solo quando questa ha valore, il lean startup è un metodo che si integra con la customer development, un approccio finalizzato a individuare reali bisogni del cliente, sui quali poter costruire la propria proposta innovativa. Questo si può raggiungere solo favorendo lo scambio di feedback con i clienti che dovrebbero essere registrati nella fase iniziale di sviluppo, ma anche addirittura prima. 

Built, Meausure, Learn (ovvero costruisci, misura, apprendi) sono tre parole chiave del metodo lean. 

Per questo, le start up che sono interessate ad adottare l’approccio lean, dovrebbero però avere dei cicli di produzione molto rapidi così che da effettuare sena problemi dei test per ogni fase. I dati ricevuti tramite diverse metodologie di raccolta o attraverso i funnel, molto utili sul web, possono essere analizzati con soluzioni avanzate che integrano skill umane a tool automatizzati e di machine learning.

Che il lean startup sia un metodo adatto per questo tipo d’imprese è testimoniato anche dal successo ottenuto da alcuni Big come Facebook, AirBnB e Uber.

Lean startup: un metodo da attuare in 3 step

Il Lean start up può essere applicato seguendo un processo costituito da 3 fasi. La prima, detta Build, si basa sulla realizzazione di un servizio o prodotto che sia caratterizzato da alcuni requisiti minimi. Si tratta, in gergo, del Minimum Viable Product, MVP e di una versione ancora da “rodare” che può essere sottoposta solo a un gruppo ristretti di clienti (early adopter). 

La seconda fase, invece, prevede la misurazione dei risultati ottenuti. Le metriche scelte per questo secondo step, detto Meausure, devono essere misurabili e in linea con la tipologia di servizio o prodotto presentato. Quindi, ogni azienda può individuare le sue misure che devono essere perseguibili, cioè basarsi sul rapporto causa/effetto, accessibili da ogni collaboratore e verificabili, ovvero coerenti con il processo di business.

In base a questi fattori, le metriche permettono di misurare la reazione dei consumatori, il loro interesse e di capire le loro inclinazione attraverso varie tipologie di test.

L’ultima fase, detta Learn, è quella che chiude il ciclo. É proprio in questo momento che i cambiamenti e le innovazioni devono essere attuati. Solitamente, i manager decidono cosa fare basandosi su dei pivot, ovvero modifiche alle varie ipotesi realizzate fin’ora per quanto riguarda l’azienda stessa, il prodotto o il servizio. In pratica, si tratta d’immaginare eventuali possibili scenari, come ad esempio ridimensionare il business, cambiare piattaforma, rivolgersi a un nuovo target, modificare il proprio modello di business. Questo approccio si basa anche su un apprendimento crescente e cumulativo: in pratica, man mano che ci si avvicina verso la versione finale del prodotto o del servizio, si imparerà qual’è la strada giusta e, quindi, serviranno meno cambiamenti e saranno necessari meno test di valutazione.

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Vantaggi del metodo lean per le start up

Si intuisce facilmente, anche senza essere degli esperti in materia, che il lean start up è un metodo che permette di ottenere numerosi vantaggi se correttamente applicato. Primo fra tutti, e universalmente valido anche per le aziende di grandi dimensioni, è quello di generare un modello di business sostenibile. 

Per quanto riguarda nello specifico le imprese innovative, invece, il metodo lean permette di entrare in diretto contatto con la clientela, capirne le richieste e le necessità e, quindi, riuscire ad arrivare a una definizione di prodotto precisa e coerente. La necessità di fare continue prove, test e cambiamenti, sostiene la capacità di un’impresa di operare con successo e in maniera dinamica in un mercato in continua evoluzione. Questo, e soprattutto l’analisi dei feedback ricevuti dai clienti, sono essenziali anche per inserirsi in alcune nicchie di mercato, giocando in anticipo sulla potenziale concorrenza;

Rispetto al tradizionale business plan, spesso molto statico e poso realistico, il lean start up è un metodo che meglio si adatta ad aziende dinamiche che operano in condizioni di alta incertezza e che permette anche di evitare sprechi. Le imprese che adottano questo approccio risultano anche più sicure agli occhi degli investitori e dei vari stakeholder. 

Quali sono i limiti di questo metodo

Ovviamente, “non è tutto oro quel che luccica”. Secondo uno studio dell’Harvard Business Review questa metodologia è valida, ma non può essere applicata tout court. A fare la differenza nel successo delle imprese innovative, infatti, sarebbe la capacità di delineare e adottare una strategia forte piuttosto l’aver condotto molti test e usato il sistema in tre fasi, Build, Measure e Learn. L’anello debole della teoria di Ries, infatti, secondo i ricercatori della celebre Università, sarebbe proprio nell’analisi del mercato e nei feedback ricevuti. 

Non solo troppi potrebbero essere difficili da elaborare e generare confusione, ma anche un’attività di pivoting continua potrebbe disorientare i collaboratori. Non ultimo, il metodo lean a volte sarebbe stato accusato di generare falsi negativi, questo vuol dire che, non essendoci una regola specifica e generale per interpretare i risultai dei test, alcune idee potrebbero risultare fallimentari, ma rilevarsi poi un ottimo business. 

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Arturo Giampieri

SEO Specialist, appassionato di tecnologia, marketing e cucina.