
Linguaggi di programmazione: cosa sono
Così come noi umani utilizziamo le parole per comunicare, anche i computer sfruttano un determinato linguaggio per esprimersi. Possiamo quindi dire che, un linguaggio di programmazione è una lingua utilizzata dagli sviluppatori e dai programmatori utile a trasformare una serie di comandi scritti in dati e attività. Un linguaggio di programmazione diventa così essenziale per dare vita ad applicazioni desktop o mobili, siti web ma anche programmi e piattaforme di diverso genere.
Attraverso la scrittura di un codice, infatti, è possibile convertire quelle che sono semplici idee, in un vero e proprio codice capace di essere letto da un qualunque computer. Le proprie idee in un codice macchina capace di essere “letto” dai computer di vario tipo. Insomma, da questo già capiamo l’importanza della programmazione e soprattutto il perché, nel mondo del lavoro di oggi, le skills più richieste riguardano proprio la conoscenza di specifici linguaggi.
Quanti tipi di linguaggi di programmazione esistono
Quanti tipi di linguaggi di programmazione esistono? Ad oggi, vi sono oltre 2.500 linguaggi di programmazione, alcuni noti altri meno. Questi ultimi vengono classificati a seconda del proprio livello di astrazione. Esistono due diversi tipi di linguaggi:
- a basso livello: questo linguaggio coincide con quello della macchina e fornisce poca o nessuna astrazione;
- ad alto livello: a differenza del precedente questo è caratterizzato da un’alta astrazione, motivo per il quale è più comprensibile agli occhi del programmatore/sviluppatore.
Questi due tipi di linguaggi, a loro volta, si possono distinguere in varie “famiglie” basate sul paradigma di programmazione:
- imperativi: in questa l’istruzione è un comando esplicito e viene eseguita in un ordine prestabilito;
- logici: qui l’istruzione è una clausola che descrive la relazione tra i dati;
- funzionali: queste, al contrario delle prime due, si basano sul concetto puramente matematico di funzione.
I linguaggi di programmazione più ricercati dalle aziende
Tra i tanti linguaggi di programmazione ad oggi presenti sul mercato, ve ne sono alcuni più utilizzati rispetto ad altri, tanto più nei contesti puramente aziendali. Proprio per questo ogni anno vengono definite delle specifiche classifiche utili a chiarire quale tra i linguaggi di programmazione è più o meno utilizzato dalle aziende. A definire questa classifica sono TIOBE o PYPL, ma è possibile visionare i linguaggi più utilizzati durante l’anno o il trimestre su GitHub.
Vediamo, quindi, alcuni tra i linguaggi di programmazione più ricercati dalle aziende.
1. Python
Sviluppato negli anni ‘90 da Guido van Rossum, questo è uno dei linguaggi di programmazione più popolari al mondo. Di facile utilizzo, Python consente a chiunque di iniziare a creare semplici programmi. Ma non solo, tale linguaggio di programmazione velocizza la scrittura di codice grazie, soprattutto, alla collezione di librerie e framework presenti al suo interno. Proprio per la sua velocità, Python viene spesso utilizzato per realizzare programmi che sfruttano l’intelligenza artificiale o l’analisi dei dati ma anche per sviluppare siti web o applicazioni aziendali. Tra le applicazioni più famose costruite con Python vi è il noto Social Media Instagram.
2. C/C++
Tra i primi linguaggi di programmazione mai creati, C e C++ nascono rispettivamente negli anni ‘70 e ‘80 come estensione di C che introduce le classi e le funzionalità orientate agli oggetti. Proprio perché tra i primi linguaggi creati, questi due hanno consentito nel corso del tempo lo sviluppo di altri linguaggi, come Python e PHP, ponendosi come gli antenati dei futuri linguaggi di programmazione. C e C++ ad oggi sono utilizzati per dare vita ad applicazioni, piattaforme, applicazioni di sistema, IoT e sistemi che, a loro volta, ospitano applicazioni motivo per cui è consigliato studiarli per comprendere al meglio le basi della programmazione.
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3. C#
Nato ad opera di Microsoft per velocizzare C, C# si integra perfettamente con il software .NET. Utilizzato per lo sviluppo di videogiochi ma anche per la programmazione di server-side e applicazioni mobile, questo presenta una sintassi simile a C, C+ e Java. Essendo parte dell’ecosistema .NET, C# garantisce l’accesso a numerosi framework e librerie messe a disposizione da Microsoft stessa e riesce ad integrarsi con Windows per lo sviluppo di specifiche applicazioni.
4. Javascript
Nato nel lontano 1995 da Netscape, Javascript è uno tra i linguaggio di programmazione più utilizzati per costruire siti web interattivi e applicazioni. Questo detiene una sorta di primato, in quanto è riuscito a dare vita alla staticità delle vecchie pagine web, aggiungendo animazioni e maggiori interazioni con l’utente. Ad oggi, infatti, Javascript viene considerato come un linguaggio di programmazione cardine per la parte di front-end del web, in quanto capace di gestire tutto ciò che è interattivo all’interno di una pagina (es. pop-up o avvisi). Proprio per questo, Javascript è il linguaggio perfetto per chi vuole far funzionare un’applicazione su più dispositivi e/o browser.

5. Java
Nato nello stesso anno di Javascript, nel 1995, Java si presenta come il linguaggio di programmazione per eccellenza riguardo le applicazioni di tipo Enterprise. È un linguaggio “orientato agli oggetti”, quindi un particolare paradigma di programmazione capace di definire degli oggetti-software che possono interagire gli uni con gli altri attraverso semplici messaggi. Utilizzato per sviluppare app aziendali e seguendo il motto “scrivi una volta, esegui ovunque”, Java nasce come linguaggio precompilato. Questo significa che un’applicazione scritta con tale linguaggio può essere eseguita da qualsiasi piattaforma che supporti Java stesso.
6. Swift
Nato da Apple nel 2014 per supportare iOS, macOS, watchOS e tvOS, Swift è un linguaggio di programmazione tra i più semplici. Pensato per rimpiazzare il linguaggio precedentemente usato da Apple, Objective-C, questo punta a facilitare la vita degli sviluppatori rispondendo in maniera efficiente ed efficace alle loro esigenze. Nota particolare è che, essendo perfettamente integrato con Objective-C, Swift risulta perfetto per dare vita ad applicazioni per iPhone, Mac e tutti gli altri dispositivi del mondo Apple.
7. Go
Sviluppato da Google nel 2009, Go è stato pensato per unire le caratteristiche dei migliori linguaggi di programmazione. Disponibile per Windows, Linux ma anche Mac, il suo ideatore Google ha affermato che Go è un vero e proprio portento nel mondo della programmazione in quanto capace di unire le prestazioni di C/C++, alla semplicità di Python e alla gestione efficiente di Java. Ad oggi, Go viene utilizzato per applicazioni server/web, middleware e database.
8. Ruby
Usato principalmente per sviluppare applicazioni web, Ruby è open-source leggermente più difficile da apprendere rispetto ai precedenti. Nonostante ciò viene definito dai programmatori come un linguaggio di programmazione tra i più “eleganti”, supportato soprattutto da una sintassi semplice. Tra le web app più famose che sono state sviluppate con Ruby vi sono SoundCloud e Twitch.
9. SQL
Ultimo, ma non per importanza, dell’elenco dei linguaggi di programmazione più ricercati dalle aziende è Structured Query Language. Creato da Donald D. Chamberlin e Raymond F. Boyce nel 1974 ha avuto sin da subito un ruolo di spicco tra gli sviluppatori, soprattutto tra quelli che dovevano costruire tabelle e database. Proprio per questo, dagli anni ‘80 in poi il linguaggio si è diffuso a macchia d’olio, ottenendo il primo posto tra i linguaggi utili per l’interazione con i DBMS (Database Management Systems). Ad oggi, infatti, chi necessita di utilizzare un database per il proprio server è bene conosca SQL.
Quelli elencati sono solo però solamente alcuni dei linguaggi di programmazione esistenti. Oltre questi, infatti, potremmo elencare brevemente:
- MATLAB: perfetto per la ricerca scientifica;
- Kotlin: consigliato da Google per sviluppare app Android;
- TypeScript: nato come versione estesa di Javascript;
- R: utilizzato per applicazioni di analisi statistica e machine learning;
- Scala: perfetto per applicazioni basate sul Cloud.
Quale linguaggio di programmazione imparare per lavorare?
Ad oggi, le aziende ricercano sempre più sviluppatori con livelli di competenza e specializzazioni differenti. Imparare a programmare si rivela, quindi, di rilevata importanza, tanto più se si mira ad avere un impiego stabile e a lungo termine. Dagli sviluppatori app per smartphone ai game developer, dai programmatori web ai blockchain developer, fino ad arrivare ai professionisti IT, l’importante è in un primo momento conoscere le basi della programmazione e, successivamente, prendere dimestichezza con un singolo linguaggio.
La specializzazione è quasi sempre motivata dal tipo di contesto nel quale si vuole fare application: Startup e aziende giovani, infatti, richiedono la conoscenza di Javascript o Python; società più grandi e strutturate preferiscono C# o Java. Ma non solo. Ad essere preso in considerazione deve essere anche il ruolo che si vuole assumere: se si mira a diventare front-end developer è bene imparare HTML, CSS e Javascript; se back-end developer con PHP o Ruby.
Non resta, quindi, che definire in maniera chiara i propri obiettivi ed iniziare a studiare il linguaggio che più fa al caso vostro!