Laurearsi a 30 anni è il timore di molti studenti il cui percorso di studi è risultato più lungo del previsto, vuoi per difficoltà direttamente legate allo studio, vuoi per imprevisti e scelte di vita, o ancora per un cambio radicale di indirizzo in corso d’opera. Oppure, si è semplicemente deciso di iniziare a studiare un po’ più tardi, e di conseguenza il momento della laurea arriverà dopo rispetto alle classiche tempistiche.
In tutti questi casi la preoccupazione di “essere in ritardo” e di non riuscire a inserirsi facilmente nel mondo del lavoro perché “troppo vecchi” è giustificabile, ma è bene ricordare che non siamo tutti uguali, e che i tempi di ognuno non sono giusti o sbagliati in base al paragone con quelli degli altri. Laurearsi a 30 anni non è troppo tardi proprio perché non esiste un tempo limite da rispettare, ed è una scelta che non toglie nulla al proprio valore, anzi, ne aggiunge: è una grande dimostrazione di forza e determinazione, di volersi mettere in gioco per seguire le proprie ambizioni.
Prendere la laurea dopo rispetto al solito non è solo un’opzione del tutto valida e degna di ammirazione, ma comporta anche diversi vantaggi da tenere in considerazione.
Innanzitutto, è maggiore la probabilità che studiare sia una scelta del tutto propria, e che non derivi da un’imposizione dei genitori. Questo significa che la motivazione di studiare sarà molto forte, e di conseguenza avranno ottime possibilità di essere elevati anche la determinazione e l’impegno impiegati nello studio.
Inoltre un’età più matura permette di affrontare l’università con uno spirito diverso, più consapevole: si è meno soggetti ad ansia e paure per quanto riguarda l’esposizione orale agli esami, per esempio, ed è più semplice rapportarsi nel modo corretto con i professori.
Se poi ci si paga da soli l’università, allora la propensione all’impegno e allo studio sarà maggiore, per sentire di non aver “sprecato soldi” ma averli fatti fruttare come un valido investimento per il proprio futuro.
Ti piacerebbe entrare subito nel mondo del lavoro?
Se sai di voler studiare perché ritieni sia importante possedere un titolo di studio, ma ancora non sai verso cosa indirizzarti, sappi che esistono delle opportunità universitarie più indicate per entrare nel mondo del lavoro facilmente. Più in particolare, è meglio orientarsi verso i settori professionali più in crescita attualmente, che hanno anche una maggiore domanda e in cui è più probabile trovare lavoro nonostante l’età.
Per esempio le professioni digitali, come lo sviluppatore web o tutte quelle legate al marketing, settore fondamentale nel mondo di oggi e in crescita costante. Non è un caso che vengano definite le “professioni del futuro”: la richiesta in aumento fa sì che questa sia una delle scelte migliori da fare in ottica lavorativa. Ed è bene precisare che per svolgere queste professioni spesso la laurea nemmeno serve, ma averla è sempre un requisito appetibile per le aziende, soprattutto per quelle con offerte di lavoro più competitive. Maggiore è il numero dei candidati per un determinato annuncio, più sarà importante riuscire a distinguersi con requisiti e competenze di maggior rilievo, come per esempio una laurea.
In generale, comunque, scegliere facoltà che permettano di ottenere una laurea triennale è l’ideale in questi casi. Così facendo avrai l’opportunità di iniziare a lavorare sin da subito, ma anche, volendo, di intraprendere un percorso di studi mirato alla specializzazione.
Da tenere in considerazione anche le proprie attitudini, preferenze e ciò per cui ci si sente più portati: in questo modo sarà più semplice studiare e riuscire a laurearsi nei tempi previsti dal corso di studi, senza andare fuoricorso e cominciare a sentire ancora l’età come un peso e un ostacolo alla successiva ricerca di lavoro.
Per rispondere a questa domanda, è bene fare una precisazione: l’età media in cui ci si laurea in Italia è poco più di 26 anni, pertanto laurearsi a 30 anni non è così fuori dal comune, né considerabile “in ritardo”. Tuttavia, la sensazione di arrivare dopo gli altri rimane, anche se probabilmente mentre loro iniziavano “nei tempi giusti”, a te la vita ha portato da altre parti, magari facendoti fare esperienza lavorativa e non. Insomma, è importante rendersi conto che i percorsi di vita non sono tutti lineari e uguali, ma anzi, i fuori pista ci permettono di acquisire conoscenze e competenze utili per il futuro e per noi stessi.
Detto questo, è così difficile entrare nel mondo del lavoro con una laurea presa a 30 anni? Sicuramente dipende dal tipo di corso di studi intrapreso, e anche dal periodo storico in cui ci si approccia al mondo del lavoro. Pensiamo, per esempio, alla pandemia degli ultimi anni: i laureati in Medicina iniziavano a lavorare sin da subito, e aveva ben poca rilevanza l’età in cui avevano ottenuto la laurea: l’importante era che la avessero.
È innegabile che ci siano corsi di studi per cui è più semplice trovare lavoro, ma questo a prescindere dall’età: come abbiamo detto in precedenza, un settore come quello digitale in costante crescita ha una grande richiesta di figure professionali, ed è più importante mostrarsi competenti che essersi laureati entro i 25 anni. In un ambito come questo bisogna saper dimostrare le proprie capacità con i fatti: mantenere una buona media, per esempio, ma anche scrivere il curriculum nel modo migliore in modo da evidenziare i propri punti di forza. Ed è anche giusto specificare che in questi settori l’esperienza conta tantissimo: quasi sicuramente entrerai nel mondo del lavoro come figura junior, ma considera che un programmatore non è più considerato junior già dopo un anno di esperienza lavorativa continuativa.
La difficoltà maggiore che si può riscontrare nell’entrare nel mondo del lavoro a 30 anni deriva da una mera questione fiscale, poiché con il superamento di una certa età si perde la possibilità di lavorare in apprendistato.
Si tratta di un contratto a tempo determinato della durata di 2 anni a cui le aziende e i datori di lavoro si affidano per assumere lavoratori sotto i 28 anni: è infatti una scelta vantaggiosa per le aziende in termini di sgravi fiscali. Può capitare, quindi, di sentirsi dire di no e avere più difficoltà nel farsi assumere, proprio per la tendenza a dare priorità ai candidati sotto i 28 anni. Questa è l’unica complicazione da tenere in considerazione, ed è una realtà oggettiva. Ciò non rende la decisione di studiare meno valida o utile, anzi: è sempre meglio essere più qualificati che meno, e laurearsi a 30 anni offre l’opportunità di scegliere una vita che ci soddisfa di più, anche se raggiungerla non sarà troppo semplice.
E questo problema di non poter firmare un contratto di apprendistato sarà facilmente aggirato dalle aziende che ti vorranno assumere con un probabile iniziale periodo di stage. In questo caso guadagnerai un po’ meno, ma loro avranno modo di capire quanto vali lavorativamente parlando e, di conseguenza, se vale la pena assumerti direttamente con un contratto a tempo determinato o indeterminato che sia, senza passare necessariamente per l’apprendistato. Tra l’altro lo stage è un’ottima occasione per imparare cose nuove direttamente da chi svolge la professione interessata, e acquisire ulteriori competenze molto utili per quando si ricoprirà quella posizione definitivamente.
Non c’è da preoccuparsi troppo, insomma, per l’età in cui si ottiene la laurea; per altro abbiamo visto come in alcuni settori lavorativi il titolo di studio sia quasi del tutto marginale, considerato un semplice valore aggiunto al curriculum. A meno che non si tratti di un lavoro per cui la laurea è obbligatoria, come quelli di avvocato o insegnante, spesso le competenze acquisite e la capacità di mostrarle valgono molto di più.