HRelevant

HRelevant #03

by Michele|23 Dicembre 22

HRelevant

HRelevant #03

by Michele23 Dicembre 22

Eccoci con il terzo numero di HRelevant,
la newsletter dedicata alla condivisione delle notizie più rilevanti per l’ecosistema HR e L&D.

In questa puntata natalizia (se ti sei perso la precedente la puoi trovare qua) parleremo di Diversity e Inclusion e approfondiremo ulteriormente i temi collegati al Quiet Quitting e alle tensioni che sta vivendo Twitter in questo periodo.

Per celebrare la fine dell’anno, invece del consueto case study di apertura, troverai una mia retrospettiva sul 2022: una riflessione su cosa ci ha dato quest’anno e qual è, e deve essere oggi, il ruolo delle risorse umane nelle organizzazioni. Spero sia un contributo che apprezzerai!

Con le vacanze ormai qui, colgo l’occasione per farti i miei auguri di Natale e di buon anno. HRelevant riprenderà regolarmente a gennaio.
Buona lettura!

Michele Di Blasio

CEO, Lacerba

Le persone sono oggi il nostro vantaggio competitivo


Quelle che solo fino a qualche anno fa erano tecnologie relegate a supercomputer nascosti da qualche parte al polo nord, oggi le troviamo al nostro polso, sulle nostre scrivanie, nella nostra tasca o nelle nostre orecchie, come oggetti di uso comune.

È un fatto che i Big Data e l’IoT stiano ridefinendo i parametri del mondo in cui viviamo…ma ci siamo chiesti dove la figura umana si collochi in questo panorama?
Come possiamo competere con la potenza di calcolo che noi stessi abbiamo creato?

Ho provato a rispondere a questo interrogativo nella mia retrospettiva sul 2022 che puoi leggere sul blog di Lacerba.

Come si misura la Diversity e l’Inclusion in un’organizzazione? Può lo Storytelling essere una risorsa?

Diversity e Inclusion sono diventate due stelle polari per le organizzazioni, in particolar modo per quelle che hanno l’obiettivo di investire nelle risorse umane come vantaggio competitivo.

Si tratta di due concetti complementari. La Diversity esprime il grado di pluralità di voci all’interno dell’organizzazione, una molteplicità che non è solo etnica o di genere, ma biografica, sociale e culturale.
L’Inclusion sottolinea invece il grado di integrazione che vi è all’interno di questa pluralità, o per dirlo più semplicemente, il grado di coesione, mutuo rispetto, complicità e intesa che vi è all’interno di un team caratterizzato da un alto grado di “Diversity”.

Ma come facciamo a capire se siamo un’organizzazione inclusiva, caratterizzata da una pluralità di voci differenti?

Misurare la Diversity di un team non è scontato, ma possiamo comunque affidarci a metriche quantitative per farlo, come i dati demografici della workforce o i dati sulle assunzioni di nuove risorse e la retention delle stesse.
Di contro l’Inclusion è un parametro del tutto qualitativo e per tale ragione non può essere “misurata” attraverso dei numeri.

Diversi studi in questo ambito stanno ora dimostrando l’efficacia dello storytelling, come strategia per misurare e, al contempo, favorire l’inclusività all’interno del nostro team.
Focus group, forum sociali, spazi di ascolto e condivisione, ma anche l’implementazione di zone comuni ben organizzate o i retreat aziendali, son tutti set ideali per incentivare la narrazione, narrazione che diventa opportunità di condivisione e spazio d’incontro creativo propulsore di innovazione.

“Quiet” non è solo il Quiet Quitting. Altri trend negativi da monitorare

Se il Quiet Quitting continua ad essere uno dei temi più caldi per i team HR, ci sono però altre dinamiche che stanno caratterizzando il nostro ecosistema e a cui dovremmo prestare attenzione.

In un articolo interessante, il giornalista Peter Crush commenta: “It’s been ‘quiet’ a year.” Un gioco di parole tra “quite” e “quiet”, attraverso cui vuole introdurre il tema che il Quiet Quitting non è l’unico fenomeno che sta influenzando sottotraccia il mondo del lavoro.

È così dunque che si parla di Quiet Constraint, ossia la tendenza tra i lavoratori a trattenere, non condividere tra di loro informazioni reciprocamente utili per raggiungere obiettivi condivisi. Un trend, quello della poca condivisione, che ha iniziato ad affermarsi durante la pandemia e che ora si sta inasprendo con il diffondersi del lavoro da remoto.

Secondo alcuni studi, oltre il 58% dei lavoratori ha ammesso di aver avuto atteggiamenti di scarsa condivisione di informazioni con i colleghi. Numeri questi che, senza sottostimare i vantaggi, devono farci alzare un campanello d’allarme su quelle che sono le insidie intrinseche del remote working.

Creare una cultura inclusiva e orientata alla condivisione deve sempre essere una priorità, anche nei contesti liquidi e delocalizzati.

L’Employer Branding è una leva di marketing importante. Il caso Twitter continua a far discutere

Da quando ha acquisito Twitter, le decisioni strategiche di Elon Musk sono state fortemente discutibili.

Al di là del cambio di visione, che è legittimo ci sia quando avviene un passaggio di leadership all’interno di un’organizzazione, resta il fatto che la gestione delle risorse umane è stata condotta da Musk in modo inaccettabile.

Un atteggiamento questo che gli si sta ritorcendo contro e che ha portato, tra licenziamenti in tronco, licenziamenti volontari e scioperi di massa a dimezzare la workforce del social media statunitense. Ma oltre a ciò, come si legge su The Verge, che sta seguendo attentamente il caso, la piattaforma di Twitter sta perdendo rapidamente i suoi utenti.

Tra ottobre e novembre, infatti, Mastodon, il competitor di Twitter, è passato da 300.000 iscritti ad oltre 2,5 milioni. Tutti utenti in fuga dalla nuova gestione di Musk.
È importantissimo ricordarci sempre che come trattiamo le nostre risorse non è qualcosa che ha un impatto solo internamente, ma si ripercuote in maniera tangibile anche sul nostro brand.

Leadership, ruoli e responsabilità. La lezione del Rugby nell’allenamento del nostro Mindset

Cosa possiamo apprendere dal Rugby che sia applicabile nei contesti business?
Il Rugby è forse lo sport di squadra per eccellenza: altamente situazionale, richiede ai giocatori di essere capaci di comprendere i diversi momenti della partita, gestirli e adattarsi di conseguenza.

Abbiamo trattato la questione in The Mindset Training, il nostro ciclo di webinar volto ad esplorare le Soft Skills attraverso le testimonianze di sportivi professionisti e dei loro allenatori.

Proprio nel secondo episodio si è parlato di Leadership, ruoli e responsabilità con Luca Bigi, tallonatore delle Zebre Parma e membro della Nazionale Italiana Rugby, e con Tommaso Bricoli, Team Manager delle Zebre Parma.
Insieme abbiamo discusso di gestione del team, di Leadership e di come affrontare gli imprevisti in contesti altamente situazionali e instabili.
Se lo desideri, Puoi rivedere il webinar a questo link>>

Restiamo in contatto

Questo articolo è tratto dalla newsletter HRelevant: per ricevere la newsletter direttamente nella tua casella di posta, inserisci qui la tua mail

0

Michele

Tendo a farmi attirare da tutto ciò che mi sta attorno, ma amo solo ciò che riesce a catturare la mia concentrazione, ad azzerare ogni mio altro pensiero. Lacerba è sicuramente un progetto che amo.