Scopri un nuovo Framework attraverso cui allenare il tuo Mindset al cambiamento.
Qualche tempo fa vi ho raccontato un fenomeno che il Team Lacerba sta studiando da un anno ormai: la Digital Transformation e il suo “lato umano” e culturale (questo il link dell’articolo precedente se te lo sei perso). La Digital Transformation di per sé non è certo una novità, ma abbiamo voluto comunque ragionarci per capire come la stanno vivendo, al di là della comunicazione di facciata, le aziende con cui lavoriamo.
Il digital mindset come vedremo è un discorso molto ampio e pieno di sfaccettature, ma per farti capire di cosa sto parlando vorrei provare a darti una definizione che possa spiegare il significato di questo termine che poi andremo ad approfondire:
“Il digital mindset non è semplicemente la capacità di utilizzare gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Piuttosto, è un insieme di atteggiamenti e comportamenti che consentono alle persone e alle organizzazioni di creare una strategia di business che tenga conto sia degli strumenti digitali che del loro evolversi all’interno di possibili scenari”.
Un aspetto che ci è stato subito chiaro è come questo fenomeno non stia impattando solo il lavoro delle persone, ma anche il loro modo di vivere al di fuori dell’azienda. Il confine tra interno ed esterno le organizzazioni in cui lavoriamo è diventato sempre più sfumato e così, mentre le routine giornaliere si accavallano, molti corrono verso lo scopo comune di “stare al passo”. Per questo pochi si rendono conto di quanto sarebbe più saggio focalizzarsi su meno obiettivi per riuscire a mantenere sempre uno sguardo attivo e curioso al futuro, piuttosto che rincorrere il presente.
Noi questo lo notiamo spesso, assistendo e indirizzando tanti studenti che hanno sì fame di imparare nuove competenze, ma lo fanno senza una reale comprensione del perché queste skills possano essere fondamentali per il loro sviluppo personale. Senza un Perché chiaro, come in tutte le decisioni che prendiamo durante la vita, è difficile rendere effettiva la nostra crescita nel medio periodo. Se di per sé questa fame è positiva, è quindi altrettanto evidente il bisogno di modificare l’approccio con cui cerchiamo di “saziarla”.
Dovremmo diventare capaci di applicare il cosiddetto “Golden Cricle” di Simon Sinek anche all’apprendimento, ovvero applicare il ciclo: Perché – Come – Cosa. Invece del contrario, come molti fanno: come – perché, con tutti i limiti del caso.
E questo non ha nulla a che vedere con la tecnologia, ma solo con il nostro “mindset”, che non è né analogico né digitale, ma è dinamico e va compreso per imparare a guardare al futuro, a plasmarlo. Quindi mettiamo per ora da parte il digital, che in fin dei conti è solo un mezzo, e concentriamoci sul nostro mindset per capire perché è così importante, soprattutto in questa fase storica.
Il Mindset è un altro di quei mantra che girano nelle organizzazioni, ma a cui dare veramente un senso univoco risulta spesso complesso. A dir la verità anche noi abbiamo speso parecchie ore di brainstorming e studio prima di arrivare a un punto di vista comune. Partiamo quindi dall’inquadrarne le caratteristiche di base.
Il mindset è il ponte tra la nostra sfera cognitiva e quella comportamentale. In poche parole, è ciò che collega quello che sappiamo, le nostre competenze (la parte cognitiva) a come le applichiamo nei confronti del mondo esterno (la parte comportamentale). Agire sul mindset significa quindi andare ad agire sul modo di comportarci, di attivare le nostre competenze, di fronteggiare le diverse situazioni (come il reagire alla trasformazione digitale, ad esempio, ma anche più semplicemente come il risolvere un problema sul lavoro).
Non è però semplice formare nel tempo “un giusto mindset”. Non esiste infatti un modo di comportarci che risulterà corretto in ogni situazione, come non ne esiste uno sempre e solamente sbagliato, uno totalmente buono o totalmente cattivo. E di conseguenza non esiste un mindset univoco, specialmente in un mondo che, come dicevamo prima, cambia continuamente.
La risposta ci è sembrata chiara nel momento in cui abbiamo ribaltato la prospettiva comune: non dobbiamo insegnare un nuovo mindset, ma dobbiamo insegnare come allenare il proprio mindset al cambiamento.
La differenza è sostanziale. In un contesto così mutevole la migliore strategia da percorrere non è quella di adattarsi allo scenario del momento, ma piuttosto quella di allenare più in generale le nostra capacità di problem solving, di adattamento, di flessibilità ai nuovi scenari. Se vogliamo iniziare a correre, invece di rincorrere, dobbiamo essere parte del cambiamento, avere un mindset altrettanto mutevole e plasmabile.
Ora, essendo di per sè il mindset un concetto complesso, complesso è anche il suo modo di de-formarsi in modo “plastico” per ri-formarsi continuamente. Per questo abbiamo costruito un framework che, scomponendo la trasformazione in tutti i suoi pezzi, ci aiuti a inquadrare un vero e proprio allenamento, un percorso, composto sia da concetti utili ad alimentare la parte cognitiva del mindset, sia di strumenti, esercizi e casi pratici, per comprendere come applicare nel concreto quanto appreso.
Un percorso che abbiamo costruito in modalità “Hacking”, parola spesso usata nel mondo startup e che ora come non mai ci sembra adatta a descrivere la strategia da seguire: una strategia incentrata, come nel coding, sul riprogrammare continuamente quanto sviluppato, alla ricerca di soluzioni più efficienti.
Questa volta però lo faremo per imparare come riprogrammare velocemente e costantemente il nostro codice mentale, per renderlo migliore e adattivo.
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un cambiamento e ad una situazione nuova, che sia questo relativo al digitale o meno, abbiamo sempre a che fare con questi aspetti del mindset, guidati dalla componente cognitiva o comportamentale:
Scomporre questi aspetti ci ha consentito di costruire un framework che potesse andare ad allenare e rispondere ai meccanismi di risposta del mindset.
Quando abbiamo iniziato a ragionare sul percorso insieme a Valentina De Matteo, strategic designer e coordinatrice del percorso, siamo partiti da alcuni principi “identitari” che ci hanno guidato nella definizione del suo proposito e delle modalità di trasferimento di conoscenze, pratiche e metodi più efficaci al raggiungimento dell’obiettivo di allenamento e programmazione continua del nostro mindset. Questi sono i punti chiave su cui abbiamo fondato il nostro lavoro:
Il Framework che abbiamo costruito e che fa da base all’academy si poggia su quattro elementi/esigenze che definiscono la bussola della trasformazione, intesa come innovazione.
Dall’incrocio di questi 4 elementi, ne derivano i quattro moduli della Mind-Hacking Academy che rispondono a domande diverse:
Andremo via via a svelare come si componga il programma di allenamento di ognuno di questi quattro quadranti, che puoi già esplorare alla pagina della Mind Hacking Academy. Per approfondire ulteriormente ti consiglio anche di vedere il webinar di presentazione dell’Academy che abbiamo fatto insieme alla coordinatrice del corso: Valentina De Matteo.
Ma prima di lasciarti, vorrei porti una domanda: in quale di questi aspetti ti senti meno pronto al cambiamento? Dove ti senti in forma, e dove invece sei fuori allenamento? Fammelo sapere con un commento sotto questo articolo!
To be continued…