Creare business

Idee startup: 5 trend innovativi

by Arturo Giampieri|04 Luglio 22

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Idee startup: 5 trend innovativi

by Arturo Giampieri04 Luglio 22

Negli ultimi tempi si parla molto di startup, un modello di business che si fonda su un’idea innovativa e brillante. Infatti, questa tipologia di azienda viene definita anche dal Ministero dello Sviluppo Economico come “un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita” che rappresenta un volano per l’apolitica industriale italiana. Proprio per questi motivi, infatti, il Governo ha introdotto delle misure specifiche a sostegno delle startup già nel 2012 con il D.L. 179/2012 con l’obiettivo di agevolare la nascita e lo sviluppo di queste attività. 

D’altronde, le startup rappresentano per il Paese anche un’occasione per incrementate l’occupazione e per promuovere una crescita sostenibile.

Le startup però, presentano comunque alcuni problemi: il primo, e il più importante, è quello legato all’innovazione e alla valutazione oggettiva dell’idea sulla quale viene sviluppata. Infatti, molto spesso, l’idea brillante che è alla base delle startup viene ritenuta valida dal nascente imprenditore che, come può succedere, si innamora del suo business, ma non sempre questo trova poi un risconto concreto negli investitori.

Ecco perché, prima di avviare una startup è bene avere chiara la propria idea di business, condurre un’analisi del mercato e dei competitor, ma anche individuare la strategia per far crescere la propria attività. In un mondo dove il business è sempre più orientato verso il Web e verso le tecnologie digitali, appare chiaro che, se si vuole dar vita a una startup, bisogna essere in possesso delle conoscenze e delle competenze giuste e, per questo, è importante avere una formazione sui temi del digitale.

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Cosa si intende per Startup innovativa

Una delle prime questioni da chiarire quando si parla di startup è capire di che cosa si tratta. Infatti, molto spesso, c’è confusione intorno a questo termine: sicuramente è chiaro il suo essere innovativa, ma è bene conoscere anche come viene intesa nell’ordinamento giuridico italiano per poter usufruire di alcune agevolazioni.

Per startup, ad esempio, si intende un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni che ha la sede in Italia o in un altro Paese dell’Unione Europa. Per accedere alle agevolazioni previste dal Governo, inoltre, bisogna avere un fatturato che non superi i 5 milioni di euro e la società non deve essere quotata in un mercato regolamentato.

In generale, poi, una startup è un’impresa che ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico. 

Si tratta di un’azienda nuova, quindi non derivante da operazioni di cessione o fusione, che investe almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione in spese per la Ricerca & Sviluppo. Anche i componenti della compagine aziendale devono essere qualificati, e quindi avere titoli di studio come la laurea specialista, o il dottorato, anche in corso. Per essere innovativa, poi, la startup deve aver depositato almeno un brevetto o essere titolare di un software registrato.

Al di là della definizione a livello normativo, quello che appare difficile quando si parla di startup è valutare l’innovazione che questa impresa può apportare nel mercato. Sia perché l’imprenditore, o colui che vuole diventarlo, tende a “innamorarsi” della sua visione, sia perché non si tratta di qualcosa che si può improvvisare, ma avviare un nuovo business richiede competenze e capacità specifiche che possono essere acquisite grazie a un periodo di studio o di esperienza. 

idee startup

Quali sono le idee innovative vincenti per le startup

Dire startup significa intendere qualcosa di nuovo e di rottura rispetto all’offerta presente sul mercato. E, infatti, le aziende che hanno avuto successo sono coloro che hanno puntato verso nuovi settori o che sono state in grado di proporre soluzioni diverse. 

Ecco quali sono i settori sui quali vale la pena investire e quali sono i modelli di business che hanno funzionato.

1. L’Intelligenza Artificiale e Machine Learning 

In un mondo in cui l’informazione e le componenti tecnologiche hanno un ruolo sempre più importante, l’Intelligenza Artificiale e Machine Learning, ovvero la capacità e gli strumenti di riuscire a processare e rendere intelligibili grandi quantità di dati, sembrano essere due fattori assolutamente vincenti. 

La capacità di gestione dei “big data”, ad esempio, ha permesso a molte aziende di poter sviluppare prodotti innovativi e performanti che hanno segnato una rottura rispetto all’offerta precedente. É il caso, ad esempio, della TESLA e della Google Waym che hanno messo sul mercato delle auto intelligenti guidate da algoritmi complessi che, grazie proprio alla loro capacità di elaborare i dati raccolti, e soprattutto grazie all’autoapprendimento, possono attivare una sorta di guida automatica.

Si tratta solo di un esempio, ma l’intelligenza artificiale e il machine learning sono due elementi alla base degli sviluppi a cui si sta assistendo in numerosi settori, dal medicale alla logistica, fino ad arrivare alla domotica, ai viaggi e alla sicurezza.

Sicuramente l’Intelligenza artificiale e il Machine learning sono due trend del momento, ma si prevedono interessanti sviluppi in questo ambito.

2. Remote Working

Complice anche la pandemia da Covid-19 che ha obbligato molte aziende a far lavorare da casa i suoi dipendenti, il remote working è uno dei trend che le startup del futuro dovrebbero tenere conto. 

Lavorare da casa permette di trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la vita privata, di   costi per il trasporto e ridurre le emissioni inquinanti, ma anche accedere a un ventaglio ampio di possibilità che superano quelle dei confini locali. 

Sviluppatori software, di esperti di marketing o di analisti, sono tra le figure più richieste e che meglio si adattano al lavoro da remoto e, quindi, sono importanti sia strumenti che permettano di gestire al meglio questa modalità di lavoro, facilitando la comunicazione e lo scambio di dati, sia la progettazione d’interventi formativi e di supporto per questa modalità di lavoro agile.

3. Fintech

Uno dei primi settori a trovare nel modello di business delle startup un fattore che ha fatto da volano è stato sicuramente quello finanziario che è stato interessato da un radicale cambiamento. Oggi, infatti, ci sono sempre più servizi innovativi e soluzioni dinamiche che permettono di sfidare anche i big del settore, soprattutto quelli rimasti ancorati a un modo di fare banca ancora legato alla tradizione.

Ad esempio, il mercato ha accolto con successo i TPP (third party provider) dotati di licenza AISP (account information service provider) o PISP (payment initiation service provider) che possono accedere ai conti correnti degli utenti portando una vera e propria rivoluzione, così come sono stati apprezzate le “challenger bank” che, grazie proprio alla digitalizzazione dei processi, possono offrire servizi esclusivi e personalizzati sulle reali esigenze degli utenti. 

Il “peer-to-peer” e nuovi sistemi di autenticazione e autorizzazione, così come la crescita e lo sviluppo delle criptovalute e delle monete alternative, ha generato nuovi scenari che costituiscono nuove e interesanti opportunità.

4. Eco-sostenibilità e imprese green

Il tanto temuto cambiamento climatico, purtroppo, non è più solo qualcosa di lontano, così come la depauperizzazione delle risorse naturale non è solo un rischio, ma uno scenario ormai presente e concreto. Le problematiche relative all’ambiente, quindi, sono diventate urgenti e presenti sotto gli occhi di tutti, tanto che ci sono state numerose iniziative rivolte a ridurre l’impatto ambientale e salvaguardare la natura. Non mancano, infatti, anche i corsi di laurea che, negli ultimi anni, sono stati dedicato a materie legate all’eco-sostenibilità.

Oggi, quindi, appare chiaro agli investitori e ai millennials, ma anche alla forza lavoro, di come lo scenario del business sia cambiato a causa del riscaldamento globale, dei cambiamenti climatici e dall’utilizzo di materiali inquinati, come la plastica e i carburanti. Il tema dei rifiuti, delle energie rinnovabili, dei consumi e soluzioni “green” hanno assunto sempre maggiore rilevanza, tanto da interessare diversi settori, dalla finanza all’architettura.

Ecco perché quest’ambito è qualcosa che ha tanto da offrire a chi vuole avviare una startup: l’importante, come sempre è puntare su qualcosa d’innovativo e che incontri davvero le esigenze del mercato.

5. Wellness

Con il termine wellness, che in italiano si può tradurre come benessere, si intende un concetto molto ampio che va a coinvolgere la persona a 360°. Benessere non è solo prendersi cura di sé attraverso un’alimentazione sana, prodotti di qualità o praticare attività sportiva, ma vuol dire vivere in modo sano, attivo e che possa apportare benefici alla mente e al corpo.

Negli Stati Uniti, ad esempio, dove questa tendenza è nata prima rispetto al vecchio continente, si stima che siano stati investiti fin’ora circa 4 trilioni di dollari in startup che hanno come oggetto il l benessere di clienti e dipendenti. Si va dalla creazione di esperienze di benessere in giro per il mondo, dalle palestre che diventano sempre più innovative e cucite su misura per ogni cliente, ai corsi di yoga all’interno di aeroporti, alle piattaforme di allenamento in streaming, alla possibilità di ordinare pasti cucinati in base alle proprie esigenze dietetiche e tanto altro. 

Anche questo trend è decisamente in crescita e le nuove generazioni sono sempre più orientate verso questa nuova esigenza, ecco perché si tratta di un settore florido e che offre buone opportunità per chi desidera avviare una startup. 

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Arturo Giampieri

SEO Specialist, appassionato di tecnologia, marketing e cucina.