Cos’è la sostenibilità: i 17 punti per il 2030

Human Skills | 24 Ott 2023

Cos’è la sostenibilità: i 17 punti per il 2030

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Cosa si intende per sostenibilità

Il termine sostenibilità deriva dal latino “sustinere” (tenere, tenere; sub, sotto). La parola è sempre stata particolarmente utilizzata nelle scienze ambientali ed economiche. Per quest’ultime, infatti, con il termine “sostenibilità” si intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni del genere umano, senza ovviamente gravare su quelle che saranno le generazioni future.

Partendo da questo però è chiaro come il concetto di sostenibilità nel corso del tempo si sia rafforzato riuscendo ad arrivare al centro dei più importanti tavoli internazionali. Nel 1972, il termine viene introdotto durante la prima conferenza dell’ONU sull’ambiente e nel 1987, con la pubblicazione del Rapporto Brundtland, viene definito con chiarezza l’obiettivo di quello che sarebbe dovuto essere lo sviluppo sostenibile negli anni venturi.

Ecco perché, correlata alla parola sostenibilità, vi è quella di sostenibilità ambientale, che fa, per l’appunto, riferimento al corretto sfruttamento delle risorse del pianeta e, soprattutto, di controllo di tutte le emissioni inquinanti. Un rapporto sano e responsabile con il territorio si rivela, quindi, fondamentale per produrre beni e servizi per l’uomo senza danneggiare il pianeta stesso.

Agenda 2030: i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

L’Agenda 2030, con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), esprime un giudizio sull’insostenibilità del modello di sviluppo che la maggior parte delle nazioni applicano. Ovviamente, non si fa riferimento ad una mera questione ambientale, ma anche economica e sociale, evidenziando come quell’idea classica di sostenibilità unicamente legata alla questione ambientale non può più essere accettata.

Le “cinque P” dello sviluppo sostenibile

Nel momento in cui si parla di sostenibilità, sviluppo sostenibile e, più nel dettaglio, dei 17 punti dell’Agenda 2030, è necessario evidenziare i 5 concetti chiave che ne stanno alla base. Questi possono essere riassunti con le “cinque P”:

  • persone: perché si mira a ridurre fame e povertà in tutte le forme, garantendo dignità ed uguaglianza;
  • prosperità: perché si vuole assicurare una vite prospera e piena per ogni uomo sulla terra;
  • pace: perché si vogliono promuovere Paesi giusti, inclusivi e pacifici;
  • partnership: perché si punta ad implementare l’Agenda attraverso solide partnership;
  • pianeta: perché chiaramente si vogliono tutelare le risorse naturali e il clima del pianeta per le future generazioni.

Dal Goal 1 al Goal 3: povertà, fame e salute

A questo punto è possibile addentrarsi in quelli che sono i 17 punti dell’Agenda, analizzando Goal per Goal fino all’ultimo. I primi tre si concentrano su specifiche parole chiave: povertà, fame e salute ed evidenziano come:

  • “Porre fine alla povertà in tutte le sue forme”: ad oggi una considerevole fetta della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno, fenomeno ingiusto per la dignità di qualsiasi essere umano.
  • “Azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile”: è infatti un diritto primario di ognuno di noi avere cibo sufficiente per il proprio mantenimento.
  • “Garantire le condizioni di salute e il benessere per tutti a tutte le età”: l’obiettivo è la riduzione del tasso di mortalità materna, neonatale e infantile per cause prevenibili assicurando l’assistenza sanitaria per tutti.

Dal Goal 4 al Goal 6: educazione, parità di genere e condizioni igieniche

I successivi tre Goal, continuando sulla scia dei primi, affrontano temi come l’educazione, la parità di genere e le condizioni igieniche. Più nel dettaglio riportano come:

  • “Offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti”: istruire la popolazione è senza dubbio uno dei presupposti per eliminare ogni forma di discriminazione. L’obiettivo è promuovere l’accesso a chiunque in ogni parte del mondo.
  • “Realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne”: ad oggi le discriminazioni verso il genere femminile sono ancora elevate. L’obiettivo è sradicare ogni forma di violenza contro le donne tanto nella sfera privata, quanto in quella pubblica.
  • “Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti”: l’acqua è un bene di prima necessità e per questo deve essere accessibile a chiunque. Ecco perché entro il 2030 si vuole garantire a chiunque l’accesso ad acqua pulita e potabile, oltre che migliorare le condizioni igienico sanitarie.

Dal Goal 7 al Goal 9: energia, crescita economica e industrializzazione

Circa a metà dei 17 punti, è possibile trovare temi di interesse come la green energy, la promozione della crescita economica e, soprattutto, l’industrializzazione sostenibile. Più precisamente i Goal parlano di:

  • “Assicurare l’accesso all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile per tutti”: i sistemi energetici sono un altro importante elemento per la vita di tutti noi. L’obiettivo è quindi quello di renderli accessibili a chiunque per tutta la propria vita.
  • “Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti”: possedere un impiego offre dignità e libertà. Ognuno deve poter riuscire a sopravvivere senza stenti e fatiche, entrando in un circolo produttivo efficiente ed efficace.
  • “Costruire infrastrutture resistenti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e inclusiva e favorire l’innovazione”: infrastrutture e industria sono essenziali per supportare l’intero sviluppo economico. Come possiamo poter essere sostenibili e non gravare sul pianeta? Semplice: basta affidarsi a sviluppo tecnologico e ricerca.
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Dal Goal 10 al Goal 13: disuguaglianza, città green, produzioni sostenibili e cambiamento climatico

Gli ultimi 7 punti dei 17 presenti all’interno dell’Agenda 2030 toccano ulteriori temi di interesse primario, tanto per il pianeta quanto per la sua popolazione. I Goal dal numero 10 al numero 13 affrontano infatti le seguenti argomenti:

  • “Riduzione delle disuguaglianze tra i Paesi”: ad essere promosse sono politiche fiscali, salariali e di protezioni capaci di assicurare una graduale ma costante uguaglianza tra la popolazione.
  • “Rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibili”: il miglioramento in ottica sostenibile dei nostri spazi vitali è un altro obiettivo da raggiungere entro il 2030. L’ambiente che ci circonda, infatti, può influire in maniera decisiva sulle nostre abitudini e stili di vita.
  • “Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili”: è essenziale puntare su politiche sostenibili e improntate al riciclaggio dei prodotti. L’obiettivo è portare le grandi multinazionali alla produzione e applicazione di sistemi industriali completamente green.
  • “Fare un’azione urgente per combattere il cambiamento climatico e il suo impatto”: arginare i rischi ambientali con strategie ad hoc è essenziale per la salvaguardia del pianeta. La gravosa questione dei cambiamenti climatici, infatti, è un altro fondamentale tassello al quale le politiche globali devono riuscire a risolvere entro il 2030.

Dal Goal 14 al Goal 17: salvaguardia e tutela dell’ambiente, accesso alla giustizia, collaborazioni globali

Gli ultimi 4 Goal dell’Agenda completano la lista delle problematiche da dover risolvere con prontezza entro il 2030. Queste ultime toccano temi come la salvaguardia degli oceani, l’uso sostenibile degli ecosistemi, l’accesso alla giustizia e la collaborazione tra i vari Paesi del mondo. Più nel dettaglio evidenziano come:

  • “Salvaguardare gli oceani, i mari e le risorse marine per un loro sviluppo sostenibile”: la riduzione dell’inquinamento marino, la protezione dell’ecosistema marino e la sua gestione sono un obiettivo necessario per salvaguardare il nostro pianeta. La conservazione e lo sfruttamento sostenibile degli oceani è ad oggi un problema che non può essere più accantonato.
  • “Proteggere, ristabilire e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, la gestione sostenibile delle foreste, combattere la desertificazione, fermare e rovesciare la degradazione del territorio e arrestare la perdita della biodiversità”: preservare il nostro pianeta è un compito affidato a tutti noi e per questo motivo è necessario che entro il 2030 si persegua un’azione congiunta per proteggere, ristabilire e promuovere l’impiego sostenibile dell’ecosistema terrestre.
  • “Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, realizzare istituzioni effettive, responsabili e inclusive a tutti i livelli”: una riduzione drastica di violenza e mortalità sono oggi più che mai possibili e necessarie. Come? Grazie allo sviluppo di una società pacifica con un eguale accesso alla giustizia e soprattutto la presenza di istituzioni responsabili all’interno dei territori.
  • “Rinforzare i significati dell’attuazione e rivitalizzare le collaborazioni globali per lo sviluppo sostenibile”: ognuno dei 17 punti tratta temi di vitale interesse pubblico, ma senza un forte coinvolgimento da parte di tutte le componenti della società nulla potrà essere realizzato. Imprese, istituzioni, Università e centri di ricerca devono essere attori attivi all’interno del percorso di cambiamento.

La sostenibilità in Italia nel 2022

Il Rapporto 2022 da parte dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha evidenziato come il percorso del nostro Paese circa l’attualizzazione dei 17 punti sia stato pesantemente compromesso dall’emergenza pandemica del 2020/2021.

Secondo il Rapporto ASviS, però, il nostro Paese nell’ultimo anno ha registrato un miglioramento solo su tre principali Goal:

  • Goal 7°: sistema energetico.
  • Goal 13°: lotta al cambiamento climatico.
  • Goal 16°: giustizia e istituzioni solide.

Al contrario, invece, ad essere peggiorati sono ben nove Goal: povertà (Goal 1), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11), ecosistema terrestre (Goal 15) e cooperazione internazionale (Goal 17).

Cosa fare per essere ancora più sostenibili?

Visto l’andamento degli ultimi anni viene spontaneo chiedersi come l’Italia riuscirà a migliorare la propria posizione ed essere ancora più sostenibile. Le missions del PNRR sono in totale 6 e riprendono alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030. Nel dettaglio, queste, mirano alla:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

Non resta, quindi, che continuare a lavorare in questa direzione, impegnarci quotidianamente anche con piccoli e semplici gesti e sperare che, grazie alla cooperazione e collaborazione di ogni singola persona, il 2030 sia un anno nel quale tutti potremo finalmente festeggiare.

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Arturo Giampieri

Arturo Giampieri

SEO Specialist, appassionato di tecnologia, marketing e cucina.

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