Human Skills

Come possiamo distinguere le soft skill: la guida

by Arturo Giampieri|22 Novembre 22

Human Skills

Come possiamo distinguere le soft skill: la guida

by Arturo Giampieri22 Novembre 22

Si sente parlare sempre più spesso di soft skill, ma cosa si intende davvero con questo termine? Si tratta di una serie di abilità, anche molto diverse tra loro, che tuttavia permettono a chi le possiede di poter gestire e confrontarsi in diverse situazioni. Ad esempio, fanno parte delle soft skill alcune abilità quali il problem solving, l’empatia, la capacità di essere creativi e saper gestire correttamente le proprie emozioni.

É facile capire, quindi, come essere in possesso della soft skill sia qualcosa che può davvero fare la differenza, a livello personale, ma ancor più se si  considera l’aspetto lavorativo. Infatti, secondo una ricerca condotta dallo Standford Research Institute International, a contribuire al successo sul lavoro sono proprio le soft skill e lo fanno anche in maniera piuttosto significativa, ovvero al 75%. 

Le soft skill, conosciute anche come  competenze trasversali, sono sempre più importanti e vengono valutate positivamente dai vari recruiter: nel futuro prossimo, quindi, i CV dovranno essere ricchi di abilità trasversali, più che di diplomi, certificazioni e attestati relativi alle competenze tecniche.

Questo vuol dire che i percorsi di formazione tradizionale, principalmente basati su contenuti e nozioni di tipo tecnico, saranno sempre meno utili, mentre sarà importante partecipare a esperienze formative che puntano a sviluppare le soft skill più importanti.  Ad esempio, tra le ultime tendenze nel mondo del business, c’è sicuramente la capacità di supportare e promuovere processi di innovation design che possono essere sviluppati solo da chi ha un mindset dinamico e orientato al cambiamento.

Non sono pochi i casi di aziende o professionisti che, pur essendo affermati nel loro settore, mancano però di quelle competenze trasversali che sono in grado di fare la differenza. Un esperto in determinato ambito non dovrebbe possedere solo conoscenze tecniche, ma anche avere abilità soft che gli permettano, ad esempio, d’interagire con il proprio team, sostenere i cambiamenti utili alle organizzazioni e motivare i collaboratori. 

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Soft Skill: quali sono

Le soft skill sono rappresentate sia da capacità che fanno riferimento a un sfera intima e privata, ovvero quella interna, e in questo caso riguardano il modo in cui ogni persa percepisce sé stesso e interagisce con il proprio io, sia da trasversali esterne che, quindi, sono orientate principalmente alla gestione delle relazioni con le altre persone. 

Inoltre, se ci si chiede come riconoscere quali sono le soft skill, è importante sapere che queste possono essere racchiuse in 4 categorie.

La prima categoria di competenze trasversali fa riferimento alle abilità connesse alla sfera del pensiero e della gestione delle emozioni. Si tratta di capacità che si mostrano nel momento in cui ci sono dei problemi da risolvere, quando è necessario andare avanti nonostante le difficoltà e affrontare situazioni difficili e imprevisti, come errori, ostacoli e fallimenti. 

Inoltre, si tratta di soft skill che permettono di riuscire a gestire e controllare paure, timori e situazioni che possono causare ansia. In questo modo, sarà semplice non perdere la fiducia sé stessi, anche quando si attraversa un momento difficile. 

Molto importanti, e da non sottovalutare, sono le soft skill che permettono di relazionarsi al meglio con gli altri. Rientrano in questa seconda categoria, quindi, le abilità che supportano una comunicazione chiara ed efficace, la capacità di negoziare, lavorare in team e fornire e ricevere feedback. Chi possiede queste skill riesce anche a essere bravo nella comunicazione persuasiva, una modalità sempre più richiesta e importante nel mondo del business, esprimere i propri desideri e anche riuscire a interagire in vari contesti.

Chi ricopre un ruolo come quello del manager o del team leader deve saper guidare. Questo vuol dire saper padroneggiare e gestire la propria leadership, supportare e stimolare il cambiamento a tutti i livelli organizzativi e saper capire quali sono le opportunità e le minacce in ogni situazione. Il possesso di queste soft skill appare fondamentale per alcuni ruoli, ma è sicuramente importante anche ad altri livelli perché indispensabile anche per far avanzare la propria carriera.

Molto importanti, e decisamente più legate ad attività di tipo pratico, sono le soft skill legate all’azione. Il possesso di queste abilità vuol dire riuscire a tradurre in azione ogni pensiero e, quindi, anche saper capire quali sono le priorità delle varie situazioni.  Definire gli obiettivi, analizzare e selezionare le strategie, senza tralasciare la creatività, che consente d’individuare soluzioni nuove, oltre a un ottima gestione del tempo, sono tutte qualità collegate a questa categoria di abilità trasversali.

É possibile apprendere le soft skill?

Il dibattito sulla capacita di poter apprendere le competenze trasversali o di limitarsi ad andare avanti con qualità che sono state ritenute innate, è andato avanti per molti anni e, ancor’oggi, ci sono alcuni studiosi che ritengono che le soft skill siano qualcosa che fanno parte del proprio essere. 

Tuttavia, secondo la visione più recente, le abilità trasversali possono essere apprese e sviluppate, al pari delle competenze tecniche. Ad affermarlo sono molti neuroscienziati che, grazie ad alcuni studi, hanno evidenziato come la capacità di comunicazione, il problem solving, l’empatia e altre soft skill possono essere apprese. Questo, però, è possibile solo se la persona è motivata e aperta al cambiamento.

Oltre a seguire corsi di formazione specifici, chi desidera migliorare le soft skill e acquisirne di nuove, sia per favorire la crescita personale, sia per motivi professionali, può affidarsi a dei coach specializzati, m anche leggere libri sull’argomento e continuare a documentarsi.

Apprendere le soft skill, poi, è qualcosa che si fa sul campo. In pratica, come spesso succede, la teoria non basta e bisogna mettersi alla prova con situazioni reali per capire se, effettivamente, si riescono a fronteggiare vari contesti. Inoltre, questa è una condizione essenziale per riuscire a sviluppare l’empatia, ovvero la capacita di saper interpretare e individuare i sentimenti degli altri e le loro esigenze.

Mentre fino a qualche anno fa le hard skill, ovvero le competenze tecniche erano le uniche a esser considerate trasmissibili, misurabili e ben definite, oggi anche le soft skill vengono valutate nello stesso modo.  

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Soft skill: quali sono le più richieste nel mondo del lavoro

Una volta compresa l’importanza di acquisire, sviluppare e migliorare le abilità trasversali, è necessario anche sapere quali sono quelle più ricercate dai recruiter e quelle che vengono ritenute fondamentali per alcuni ruoli e per alcune professioni.

La capacità di saper comunicare, ovvero d’interagire con gli altri in modo diretto e chiaro, ma anche di riuscire a persuadere chi si ha di fronte, viene valutato positivamente ed è una skill essenziale per chi si trova a ricoprire ruoli a contatto con il pubblico, come nel settore delle vendite o dell’assistenza ai clienti. 

L’attitudine al lavoro di gruppo, la capacità di fare networking, ovvero di saper dar vita a una rete di relazioni utili per l’azienda e per il proprio lavoro, così come saper gestire e pianificare il lavoro, sono abilità che possono essere acquisite ed evidenziate anche in ambiti universitari e che sono molto apprezzate dai recruiter. 

Oggi, infatti, sia per la specializzazione delle competenze, sia per la possibilit di lavorare in rete da remoto, il lavoro viene svolto sempre relazionandosi con figure professionali diverse e l’abilit

Indipendentemente dal tipo di soft skill ricercata, la maggior parte degli head hunter tende a dare molta importanza alle abilità che sono state messe in evidenza nella lettera di presentazione o durante i colloqui. Questo non vuol dire solo affermare di essere empatici o di saper risolvere i problemi, ma bensì motivarlo con esperienze di lavoro o di studio concrete. Anche episodi della propria vita personale, possono essere citati per far capire come un determinato accadimento abbia contribuito a sviluppare una specifica soft skill.

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Arturo Giampieri

SEO Specialist, appassionato di tecnologia, marketing e cucina.