Formazione aziendale

Coaching: guida al monitoraggio efficace

by Arturo Giampieri|27 Febbraio 23

Formazione aziendale

Coaching: guida al monitoraggio efficace

by Arturo Giampieri27 Febbraio 23

Negli ultimi tempi il raggiungimento del successo, soprattutto in ambito lavorativo, sembra essere diventato più complicato, complici anche lo sviluppo e l’espansione di professioni le cui condizioni sono spesso poco definite e non si ha la reale concezione di quale sia il proprio obiettivo. In generale, poi, molti settori professionali sono diventati più competitivi, ed è oggi sempre più importante dimostrare di saper ottenere i risultati rispetto a tutto il resto. 

Non sempre però è così facile trovare da soli la giusta motivazione, anzi: la velocità con cui bisogna procedere spesso non ci permette di sfruttare le energie al meglio, e di conseguenza ci demoralizziamo.
Inoltre, sono in tanti a non riuscire a vedere le proprie risorse, a credere di non averne quando in realtà sono lì e aspettano di essere stimolate. In situazioni del genere si rischia di incorrere in uno stallo, e per evitarlo è possibile trovare aiuto nel coaching


Si tratta di una metodologia che punta a far considerare a una persona nuove prospettive e punti di vista diversi, ma soprattutto a farle notare e potenziare le sue qualità, quelle che già ha senza rendersene conto. Il coaching è uno strumento molto utile per persone e aziende, ma è anche importante capire come fare il monitoraggio nel coaching affinché risulti efficace e conduca ai risultati sperati. 

Coaching: cos’è

Il coaching è una metodologia di sviluppo a livello personale in cui una figura specializzata -chiamata coach– supporta la persona chiamata coachee in un percorso di crescita finalizzato al raggiungimento di determinati obiettivi. Tali obiettivi possono essere diversi, ma i più comuni riguardano la ricerca di: 

  • Motivazione ed entusiasmo nel lavoro
  • Coraggio per stravolgere la propria vita, per esempio con lo scopo di inseguire un sogno 
  • Diminuzione del livello di stress fisico e mentale, dovuto a situazioni personali o lavorative
  • Supporto nel prendere una decisione importante, quando ci si trova di fronte a un bivio, per assicurarsi di scegliere ciò che è migliore per se stessi

Per riuscire a raggiungere questi scopi, il coach lavora puntando al potenziamento delle risorse del coachee, anche (e soprattutto) di quelle che quest’ultimo ritiene di non avere. Una famosa frase del tennista Arthur Ashe dice “Inizia da dove sei. Usa quello che hai. Fai quello che puoi” , e questo rappresenta alla perfezione il concetto su cui si basa questa disciplina. 

Il coaching non è utile solo per una singola persona, ma può apportare grandi benefici anche ad un’azienda. Abbinato all’applicazione dell’innovation design, il coaching può agevolare il percorso di crescita aziendale e migliorare aspetti come il team working, l’empowerment, la soddisfazione e la motivazione del personale che ne fa parte. 

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Quali sono le fasi del coaching 

Un percorso di coaching ben strutturato è suddiviso in diverse fasi: 

  • Matching: in questo primo step ci si occupa di individuare il coach più adatto a seconda della situazione da prendere in carico. Molto spesso nel coaching è possibile specializzarsi in diversi campi, ed è per questo che scegliere un coach rispetto a un altro può garantire una percentuale di successo maggiore in base alla tipologia di caso.
  • Contratto con sponsor: in alcuni casi è possibile coinvolgere uno sponsor in qualità di diretto responsabile del cliente, quando quest’ultimo è un’azienda.
  • Sessioni di coaching: a questo punto si può iniziare con le sessioni di coaching vere e proprie. Di solito hanno una durata media di due ore e si svolgono dalle 2 alle 10 sessioni in un periodo di tempo più o meno lungo che va dalle 6 settimane ai 9 mesi. In fase di sessione, il coachee deve aspettarsi di essere messo alla prova e di essere spinto a riflettere su successi e fallimenti raggiunti in precedenza nella sua vita, in modo da comprendere quali sono i suoi punti di forza e quali, invece, le criticità legate al suo atteggiamento. Inoltre durante le sessioni vengono esplorati i diversi stakeholders, ovvero tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nel processo che si sta affrontando.
    Queste sessioni possono essere svolte in diverse sedi a seconda di dove il coachee si sente a più agio e libero di esprimersi.
  • Monitoraggio: ultima fase del coaching è il monitoraggio, fondamentale per comprendere se si sono raggiunti i risultati che ci si era prefissati una volta terminato, ma è importante anche durante il processo per assicurarsi di star proseguendo per la via migliore. 
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Come fare il monitoraggio nel coaching

Quindi, dopo aver messo in atto tutte le strategie decise insieme e pianificate da coach e coachee, è importante tenere traccia dei risultati per poter verificare l’efficacia delle azioni effettuate. 

Come fare il monitoraggio del coaching dipende dalla singola situazione: in base al contesto, il monitoraggio avviene mediante metodi e strumenti differenti. Per esempio, uno dei metodi può essere il confronto delle prestazioni del coachee prima e dopo la sessione di coaching: in questo modo è possibile constatare quali siano gli effetti immediati su quella persona, quanta motivazione riesca a trarre da una singola sessione. Un altro modo è rappresentato dall’osservazione diretta del coach nei confronti del coachee in azione, sempre per verificare le conseguenze di una sessione a breve termine. 

E poi ci sono altri metodi, utili invece a verificare i risultati in periodi di tempo decisamente più lunghi: parliamo di raccolta di dati attraverso feedback o diagnostica.
Nel contesto aziendale, inoltre, viene spesso misurato anche il ritorno dell’investimento (ROI): questo dato è utile per poter rilevare e realizzare l’impatto positivo che ha avuto il coaching per l’azienda, e constatare che l’investimento abbia dato i frutti sperati. 

Il monitoraggio del coaching -anche chiamato debriefing– è un aspetto fondamentale di questa disciplina, senza il quale sarebbe impossibile determinarne l’efficacia. 

Grazie al monitoraggio, oggi abbiamo dati precisi riguardo ai risultati ottenuti con il coaching in diversi campi. Per esempio, un’indagine della Manchester Inc. ha rilevato che il coaching è stato in grado di far ottenere un ROI sei volte superiore al costo stesso del coaching. Inoltre, un altro studio riporta in percentuale i benefici riscontrati dai coachee a seguito del coaching riguardo ad aspetti cruciali nella vita lavorativa e professionale. Alcuni esempi sono: 

  • Produttività: 53%
  • Riduzione del conflitto: 52%
  • Team working: 67%
  • Grado di soddisfazione sul posto di lavoro: 61%

Tipologie di coaching

È importante specificare che esistono diverse tipologie di coaching. Come abbiamo visto finora, infatti, questa disciplina può applicarsi a pressoché qualsiasi aspetto della vita di una persona, o perlomeno tutti quelli in cui può essere necessario aiuto nel trovare -o ritrovare- la motivazione. Ecco perché sono molti i coach a specializzarsi in specifici settori, così da poter offrire un servizio più mirato e specifico.

I principali tipi di coaching sono: 

  • Life coaching: si rivolge a una persona singola e ai suoi personali obiettivi da raggiungere in un futuro più o meno lontano. Qui il coach si occupa di supportare il coachee al potenziamento delle proprie risorse e al miglioramento delle performance personali. Il coachee può trovarsi in una situazione di stallo, di dubbio o di demotivazione, ma non cerca una risposta dal coach o direttamente la soluzione ai suoi problemi. Ciò che può ricavare dal coaching è la forza di rimettersi insieme e riprendere in mano la propria vita per riuscire a raggiungere i suoi scopi.
  • Business coaching: la disciplina applicata al mondo lavorativo ha invece lo scopo di migliorare le performance di un’azienda, offrendole maggiore consapevolezza riguardo ai propri mezzi e ai propri limiti. Questo tipo di coaching può interessare il singolo professionista, come il manager e l’imprenditore, ma anche il personale per migliorare la resa del lavoro di gruppo.
  • Sport coaching: forse quello più conosciuto, è il coaching effettuato da chi supporta un atleta o una squadra durante gli allenamenti, al fine di massimizzare le prestazioni fisiche, ma anche quelle mentali. Anche se spesso sottovalutata, infatti,  la motivazione nello sport è un aspetto cruciale.
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Arturo Giampieri

SEO Specialist, appassionato di tecnologia, marketing e cucina.